domenica 12 febbraio 2012


Mi piacerebbe ricevere in dono un cappello da chef, magari rosso, o blu. 
Mi divertirebbe molto perché sarebbe un riconoscimento scherzoso al mio modo di interpretare la passione per la cucina. 
Perché, ebbene si, lo ammetto, quando cucino sono alquanto serio. Dicono che mi comporto come uno chef e per questo, qualche volta, mi prendono in giro.
Allora dico: "Alzi la mano chi, cuoco per passione come me, quando è ai fornelli non si immedesima nel ruolo dello chef".
Non è emulazione. Si tratta semplicemente di mettere la giusta attenzione e passione in ciò che si fa, perché se è vero che cucinare può essere fatto per hobby, è altrettanto vero che in cucina, dov'è lecito divertirsi, non è bene scherzare. Quello che si cucina, poi, bisogna mangiarlo. E allora è meglio mangiar bene. O no?
Ho scoperto la passione per la cucina relativamente tardi, intorno ai trent'anni e  da allora non ho più smesso, anzi la passione è cresciuta con l'età.
Oggi, prossimo ai cinquanta, trovo che stare ai fornelli, oltre che un effettivo divertimento, sia la miglior terapia per combattere lo stress quotidiano.
So che siamo in tanti, chef in casa propria, per i quali la serenità è riuscire a dimenticare per un po' i problemi di tutti i giorni e preparare una buona ricetta,  magari appagati dal piacere procurato a chi l'assaggia. 
So bene che di blog che trattano di cucina ce ne sono tanti ma, nonostante ciò, ho sentito il desiderio di creare il mio, per ritagliarmi uno spazio che dovrà servirmi non per insegnare a cucinare (per carità, avrei solo da imparare), bensì a discorrere della mia passione con spirito spensierato. Lo farò raccontandomi e raccontando i piatti che so preparare ma, soprattutto lo farò divertendomi.
E per il mio blog non poteva esserci logo migliore di un cappello da chef rosso che ho trovato in giro sul web. 
Chi vorrà farmi un regalo adesso sa cosa scegliere.

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